
Attenzione però: il concetto di circondario non può essere svuotato e assunto solo come contenitore per riciclare i profughi della comunità montana: un mero cambiamento di sigla costituirebbe un errore madornale e persino la perdita di un’occasione unica ed insperata. Il circondario può rappresentare un valido escamotage per non perdere le funzioni svolte dalla comunità montana. Ma il circondario è una cosa diversa. E’ necessario ridefinirne la pertinenza geografica e ridisegnarne le funzioni, rimodellandole sulla scorta delle nuove esigenze. L’ambito territoriale potrebbe coincidere con quello di altre istituzioni, includendo i cinque comuni dell’Alta Val di Cecina assieme a Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio, Castellina e Riparbella. Realtà vicine a noi, come il vitale circondario dell’Empolese-Valdelsa, sono riuscite nel tempo a ritagliarsi un ruolo importante, accedendo anche a fondi e finanziamenti prima impensabili. Empoli, nel giro di pochi anni, investendo sul futuro delle professioni sanitarie, ha realizzato un distaccamento dell’Università di Firenze coprendo tutta la gamma della formazione accademica, dalle Lauree triennali fino ai Dottorati di ricerca. Il nostro territorio non ha lo stesso peso specifico, ma l’istituzione di un circondario renderebbe molte cose più facili, compreso difendere le istituzioni presenti sul territorio da tagli e soppressioni selvagge. L’annunciato scioglimento della nostra comunità montana non è un fatto positivo, ma possiamo sfruttare l’attuale congiuntura per avere qualcosa di più.
Marco Buselli