
Invece di impegnarci nel dare servizi migliori ai Turisti, li mandiamo via [?]
NO AL NUMERO CHIUSO
Scatena un vespaio di polemiche la proposta della Provincia di mettere il numero chiuso per i turisti a Volterra.
Sul piede di guerra commercianti e albergatori, ma anche ristoratori e baristi.
“Quello che dà benessere è la gente comune che va in giro. Ed è il vero motore dell'economia – commenta Vito Finazzo, del Bar L'Incontro – Chi è ricco vuole strutture di un certo livello, che poi a Volterra non ci sono. Non hanno neanche fatto una scuola alberghiera qua. In definitiva è il turismo di massa è quello che porta ancora un po' di ricchezza. Poi le città devono essere aperte a tutti”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Alessandro Corda, di ALI Alabastri: “Anche solo il concepire un'ipotesi di questo genere provocherà un ritorno d'immagine negativo, perché sarà data l'impressione che potranno esserci problemi organizzativi per i turisti in arrivo a Volterra”.
“E' profondamente sbagliata anche l'idea che per promuovere un turismo di elite si debba partire dall'eliminazione del turismo di massa – continua Corda – se la maggior parte dei negozi sopravvive dipende proprio dagli attuali flussi turistici. Inutile poi volere il turismo di elite – chiude Corda – e presentare la città come la vediamo”.
Contraria all'ipotesi anche Vitalina Moroz, presidente della consulta stranieri e barista del Bar Martini: “Se qualcuno vuole visitare Volterra perché impedirglielo? Se viene gente porta un po' di benessere, se ne viene di meno i problemi aumentano.
Magari bisognerebbe fare qualcosa per attirare i turisti, non per allontanarli”.
Marco Buselli