
NOI NON MOLLIAMO, CHIEDIAMO E CERCHIAMO I PERCHE' DI QUESTA SCELTA.
MOLTE ATTIVITA' IN CENTRO RISCHIANO DI VEDER DIMINUIRE I LORO INTROITI,
NON SOLO, ANCHE QUEST'ANNO NE APRIRANNO DI NUOVE.
AUMENTANO LE ATTIVTA' E DIMINUIAMO I TURISTI ?
CON QUALE DIRITTO SI LIMITANO I TURISTI,
PIUTTOSTO OFFRIAMO LORO MAGGIORI SERVIZI !
IL TURISMO SOSTENIBILE SI BASA IN PRIMO LUOGO SUI SERVIZI DI UNA CITTA',
SE QUESTI MANCANO NON SI PUO' RIFARSELA SUI TURISTI,
IL CHE VUOL DIRE RIFARSELA SUI CITTADINI !
QUA ANDIAMO AL CONTRARIO !!
La scioccante proposta verrebbe proprio dall’Amministrazione provinciale di Pisa. In nome del “turismo sostenibile” si pianificherebbe in realtà un ipotetico accesso a numero chiuso dei turisti per Volterra e S. Miniato. “Per entrarvi dovranno programmare anticipatamente la presenza verificandone la possibilità di accesso” sarebbe stato, secondo il consigliere provinciale Maurizio Lucchesi, l’intervento dell’Assessore al turismo in fase di chiusura della Conferenza del 22 gennaio 2009. La denuncia viene infatti da un’interpellanza provinciale del consigliere dell’Udc Lucchesi. La sintesi delle proposte della Conferenza Provinciale del Turismo indicherebbe proprio il “turismo sostenibile come nuovo modello di sviluppo”, aprendo così “il sipario su un concetto di turismo condizionato dalla “capacità di carico”delle città”. Il vicepresidente della Provincia Sanavio e l’Assessore al turismo avrebbero insistito su questi concetti. “La proposta prevede obbligatoriamente un abbassamento del numero delle presenze dei turisti nei luoghi citati” replica Lucchesi, ribadendo che per “le città di Volterra, S. Miniato ed in alcuni siti della città di Pisa non necessita assolutamente il numero chiuso dei turisti, specialmente in questi tempi di forte crisi economica. E neanche dopo, a meno che l’Amministrazione Provinciale non riesca a volgere in positivo l’attuale precario afflusso turistico”. “Grandi numeri, ma limitate presenze, con turisti che permangono un solo giorno e che raramente ritornano” continua Lucchesi, spiegando che la disposizione si abbatterebbe principalmente sui “piccoli esercenti che sopravvivono già con gravi difficoltà e su tutto l’indotto che gravita sul turismo locale”. Pare che l’Amministrazione Provinciale giustifichi il progetto indicando un’iniziativa sul tema della sostenibilità promossa dalla Regione Toscana nel 2007 insieme alle regioni di Provenza e Catalogna. Lucchesi fa riferimento anche ad altre realtà toscane, quali Firenze, Siena e San Gimignano, che si guarderebbero bene “dal programmare iniziative come quelle proposte dell’Amministrazione Provinciale di Pisa”. La Provincia e i Comuni interessati, ormai in fase di conclusione del mandato amministrativo, potrebbero però intraprendere percorsi miranti ad un turismo a numero chiuso. Nel finale della sua interrogazione Lucchesi chiede quali siano le concrete necessità che impongono la decisione del numero chiuso dei turisti alle città d’arte e quale danno arrechino gli attuali numeri alle città di Volterra e S. Miniato. La città etrusca, seppur soggetta a difficoltà economiche, resta comunque la prima meta museale dell’intera provincia, sbaragliando anche la concorrenza del capoluogo. “Non è che vogliono limitare Volterra?” si chiede Francesco, giovane studente di Beni culturali. Lucchesi si chiede anche se “l’attuale presenza dei turisti ai siti sia più invadente ed impattante dei piccioni, dell’inquinamento, della mancata manutenzione da parte delle Amministrazioni”, ipotizzando che infine si voglia indirizzare su Volterra solo un turismo di elite.