Che tanto non cambia niente… Che tanto non abbiamo i numeri per mantenere i servizi…
Che tanto non ci sono le condizioni per mantenere un ospedale decente e dovremmo accontentarci di un maxiambulatorio…
Che tanto la Stradale serve più a Pontedera che a noi…
Quante volte abbiamo sentito queste frasi… Parto da un piccolo episodio, paradigma e specchio di ben altre situazioni. Il fatto che, siccome non ci sono locali di divertimento in Alta Valdicecina, si è promosso l’esodo in quel di Pontedera e dintorni. Il fatto non è negativo di per sé, perché i ragazzi che vogliono andare a ballare là il sabato sera, invece di arrischiarsi sulle nostre pericolose strade, possono usufruire di un servizio che li accompagni. Ma a Volterra non ci si può divertire? Una delle feste dove mi sono divertito di più è stata proprio una serata messicana al ”QuoVadis”, le vecchie “Catacombe”. Locale che ci invidiano altrove e che una volta attraeva gente da tutto il circondario e oltre. Che dire poi delle notti bianche? Ogni volta che sono state fatte è stato un successo. E del concerto di Manu Chao?
Spesso invece si prescinde dalle nostre inveterate condizioni di arretratezza e difficoltà come fossero certezze inamovibili o dogmi imperscrutabili.
Anche i nostri governanti locali le considerano tali, quali leggi fisiche o matematiche, che ci condannano a non poter neppure pensare di cambiar la realtà.
Ne volete alcune di queste “tare genetiche” secondo loro immodificabili?
- Che un deficit della rete infrastrutturale ci collochi in “epoca granducale”
- Che il Comune di Volterra sia definito dalla Regione “zona a declino industriale”
- Che le multinazionali ci rapinino e ci devastino il territorio (salvo poi cercar di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati chiedendo un contentino per i danni che provocano)
- Che tutto quello che ci danno Provincia e Regione sia un regalo di cui esser grati e non un nostro sacrosanto diritto.
E sulla base di questi teoremi governano. Volete un altro tristo esempio? Nel programma del partito di maggioranza per la sanità volterrana si fa riferimento alla necessità di potenziare l’attività oncologica (cura dei tumori) perché da noi sono a più alta incidenza che altrove. Bene potenziare l’attività oncologica, è cosa giusta e buona, ma la prima cosa che mi verrebbe da pensare è : “Perché alcuni tipi di tumore nel nostro territorio raggiungono livelli allarmanti rispetto alla media provinciale e regionale?”
Non pensereste anche voi così dopo aver visto questi dati?
Tasso di mortalità per tumore all’utero Tasso di mortalità per tumore all’ovaio
Alta Valdicecina 20,65 Alta Valdicecina 21,45
Asl 5 Pisa 10,48 Asl 5 Pisa 21,45
Regione Toscana 9,41 Regione Toscana 11,20
Qualcuno potrà obiettare che ho citato argomenti troppo diversi tra loro per dimostrare chissà che cosa. Non voglio creare un teorema anch’io. Tranquilli… Ho solo fornito spunti di riflessione. Soltanto riuscendo a sviluppare lo spirito critico, la capacità di riflessione e la partecipazione personale alla “res publica”, senza considerare la realtà che ci circonda immodificabile, potremo pensare di incidere positivamente per cambiare quello che non ci piace. Con le unghie e con i denti.
Marco Buselli