
Facciamo sì che sia un giorno da ricordare.
Ci sarà una grande manifestazione a Volterra contro le politiche di smantellamento dei servizi sanitari nella nostra città. Abbiamo la possibilità, forse l’unica, a parte le elezioni, di far sentire veramente la nostra voce. Farla sentire al palazzo, che tremino i vetri delle stanze del potere, che qualcuno finalmente si affacci da quelle finestre…
Oggi si tratta dell’ospedale, domani vorranno tagliare qualcos’altro, ammesso che ci sia rimasto ancora qualcosa da tagliare. Ci diranno ancora una volta che è necessario, che i sacrifici li dobbiamo fare tutti, che qualcuno comunque sta lavorando per il nostro bene.
Intanto la gente scappa da Volterra, stiamo diventando un paese e neanche ce ne rendiamo conto.
Comprarsi casa costa troppo. Non sono state create negli anni attività produttive che possano dare posti di lavoro ai giovani. Strade da terzo mondo. L’alabastro è alla frutta “colorata”… Ora vogliono toccare anche l’ospedale; con le scuole siamo già un pezzo avanti. Stanno facendo a pezzi anche il nostro territorio coi regali a qualche multinazionale…
Ma alcuni stanno bene e a loro non importa niente. Continuano a coltivare imperterriti il proprio orticello. Fino a quando potrà durare? E’ come se lo coltivassero sull’orlo delle Balze, probabilmente non durerà…
Mi rivolgo principalmente a loro, a tutti quelli che non si sono mai guardati attorno attentamente e non si sono mai preoccupati della “politica”, magari perché pensavano che fosse solo una cosa sporca. Pensare al presente e al futuro della nostra città, a partire dalle piccole cose di tutti i giorni, è “politica”.
Non la deleghiamo ad occhi chiusi ad altri. Controlliamo il loro operato. Facciamoci sentire. Fino a che diremo “Tanto non cambia niente” faremo semplicemente il gioco di chi non vuole che cambi mai niente…
Marco Buselli